Come applicare in palestra la scienza della morfologia umana – parte 1

Ti stai domandando come mai la tua amica mangia molto più di te e non ingrassa di un etto? Oppure non capisci perchè certe lezioni in palestra ti distruggono, mentre i tuoi compagni di allenamento sembrano freschi come delle rose? O magari perchè fai così tanta fatica a mettere su un pochino di muscoli, nonostante ti stia impegnando al massimo con la dieta e con gli allenamenti?

dubbio

La risposta a tutte le tue domande è la biotipologia! E leggendo questo articolo e quelli che seguiranno capirai come sfruttare al meglio le tue caratteristiche, migliorare il tuo modo di mangiare e di allenarti, e sentirti meglio durante tutta la giornata grazie a pochi semplici cambiamenti.

Procediamo con ordine!

Cos’è la biotipologia?

Se cerchi nell’enciclopedia Treccani, scoprirai che biotipologia deriva dal greco: βίοσ “vita”, τύπος “tipo” e λόγος “dottrina”, ovvero “la scienza che studia le varie categorie, o tipi, dell’individualità umana, determinando per ciascuna di esse i caratteri morfologici e funzionali che la distinguono dalle altre, nell’intento di conoscerne le predisposizioni e le attitudini”.

Uomo vitruviano

Il primo ad occuparsi di biotipologie fu Ippocrate, che sosteneva che “E’ più importante sapere che tipo di persona ha una malattia che non che tipo di malattia ha una persona”.

In pratica, se sappiamo come siamo fatti, sappiamo anche come allenarci al meglio, come nutrirci correttamente e, in caso di bisogno, come curarci in maniera efficace.

Ma sarà vero?

Che non siamo tutti uguali è un dato di fatto, ma ci sono delle basi scientifiche che confermano questa storia delle biotipologie o è tutta “fuffa”?

DNA

Quando nasciamo siamo tutti uguali: dei piccoli ammassi di cellule indifferenziate, chiamati embrioni. Man mano che cresciamo, circa dalla seconda settimana di vita in poi, queste cellule cominciano a raggrupparsi in quelli che vengono definiti i “foglietti embrionali”, cioè degli strati di cellule che si specializzeranno in determinate funzioni e daranno origine ai vari apparati. A seconda di quale foglietto embrionale si sviluppa di più rispetto agli altri, nasceremo di una biotipologia o di un’altra. Quindi saremo persone con alcuni apparati più forti e altri più deboli.

E’ assolutamente normale avere dei punti di forza e dei punti di debolezza! Capire quali sono ci aiuta a renderli meno deboli e contemporaneamente ci permette di valorizzare i nostri punti di forza!

Quante biotipologie esistono?

Nei secoli diversi studiosi (Ippocrate, Vannier, Pende, Martiny) si sono occupati di biotipologie, riscontrando sempre le stesse caratteristiche per ciascuna di esse, anche se se le hanno chiamate in modi diversi.

Differenti costituzioni corporee

ENDOBLASTA, chiamato anche brevilineo astenico, carbonico o linfatico;:

MESOBLASTA, chiamato anche brevilineo stenico (o normolineo), sulfurico o sanguigno;

ECTOBLASTA, chiamato anche longilineo astenico, fosforico (o fluorico), o nervoso;

CORDOBLASTA, chiamato anche longilineo stenico, sulfurico o bilioso.

Per capire a quale biotipologia appartieni, basta che guardi determinate caratteristiche fisiche, come il rapporto tra la lunghezza delle dita della mano e del palmo, tra le varie ossa del viso, tra la larghezza delle spalle e dei fianchi, e così via.

Ovviamente è molto difficile che tu corrisponda al 100% ad un’unica bitipologia. Ma già individuare i tratti prevalenti può indirizzarti verso l’allenamento e l’alimentazione più corretti per te.

Nei prossimi giorni pubblichermo un test cheti permetterà di capire in pochi minuti a quale biotipologia appartieni. Da lì in poi sarà tutto in discesa! In più ti sveleremo qualche piccolo trucco che utilizziamo da WellGym per personalizzare gli allenamenti in base alla biotipologia.

Quindi continua a seguirci e condividi questo articolo con i tuoi amici! A presto!

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